Divulgazione della proposta di autorizzazione alla vendita di medicinali prodotti senza prescrizione medica (MIP) nei supermercati, divide le opinioni. Nel corso di un'udienza pubblica che si è svolta il 28 giugno, presso la Commissione Previdenza e Famiglia della Camera di Deputati, diversi parlamentari ed esponenti del settore farmaceutico si sono espressi in merito.
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Previsto nel disegno di legge 1774/19, dalla relatrice Adriana Ventura, deputata dello stato di San Paolo, per il Partito Nuovo, il disegno di legge propone di autorizzare supermercati e stabilimenti simili a vendere farmaci da prescrizione medico. L'obiettivo è facilitare l'accesso della popolazione ai MIP.
Poiché si tratta di medicinali normalmente destinati a trattare condizioni quali mal di testa (mal di testa), acidità di stomaco, febbre, tosse, mal di gola, tra gli altri disturbi, questo tipo di prodotto dispensa prescrizione. In questo modo, conservarlo in un luogo generalmente accessibile semplificherebbe la vita dei consumatori.
Inoltre, oltre a generare una maggiore accessibilità ai medicinali, contribuirebbe anche a ridurre i prezzi. Ciò spezzerebbe il monopolio delle farmacie e delle drogherie sui medicinali, determinando una maggiore concorrenza sui prezzi.
Il Brasile è il paese dell'automedicazione e proporre misure che influenzino questo comportamento può essere molto pericoloso. Per questo motivo, parlamentari, farmacisti e rappresentanti delle farmacie erano contrari al provvedimento.
I farmacisti, nelle farmacie, hanno il compito di guidare chi cerca farmaci, cercando di evitare i danni causati dall'uso improprio di questi prodotti.
Anche se, in farmacia stessa, i MIP sono assegnati allo sportello, senza la responsabilità tecnica del farmacista, si toglie al paziente la possibilità di controllare il farmaco. Anche se questa è solo una linea guida su come ingerire correttamente.