Con il verificarsi sempre più frequente di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, siccità, tempeste intense, le prove del cambiamento climatico stanno crescendo. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Il futuro della Terra, le proiezioni indicano che entro il 2100 il pianeta subirà trasformazioni nelle sue zone climatiche.
I ricercatori hanno utilizzato simulazioni per analizzare gli effetti delle variazioni di temperatura e precipitazioni sul clima delle regioni. Questi cambiamenti possono portare queste aree a diventare completamente diverse rispetto alle registrazioni climatiche del 1880, quando furono redatte le prime mappe climatiche.
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Secondo lo studio condotto dal team di scienziati guidato da George Mason, esperto di climatologia, si stima di sì circa il 38% al 40% della superficie terrestre globale potrebbe passare a una zona climatica distinta entro la fine del secolo. Se si considerano i modelli climatici più sensibili ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, questa percentuale potrebbe aumentare fino a circa il 50%.
I ricercatori hanno utilizzato modelli climatici basati sulle cinque zone climatiche proposte da Köppen-Geiger per proiettare cambiamenti futuri considerando zone aride, temperate, continentali, polari e tropicale.
Le proiezioni indicano che le aree aride potrebbero aumentare dal 31% al 34%, con il clima tropicale in espansione dal 23% al 25% della superficie terrestre globale. Questi cambiamenti hanno implicazioni significative, come potenziali impatti sul sistema di produzione alimentare e sul possibilità di diffondere malattie trasmesse da vettori, come la dengue, in regioni che non sono ancora state colpite con la malattia.
Europa e Nord America sono le regioni in cui sono attesi i cambiamenti più significativi, con stime che lo indicano circa l'89% e il 66% dei loro territori, rispettivamente, potranno sperimentare transizioni verso zone climatiche diverso. In Africa si prevedeva un aumento delle temperature e una maggiore frequenza di eventi meteorologici, ma rimarranno entro limiti.
Il cambiamento climatico è già stato osservato in molte parti del mondo e le regioni climatiche polari sono particolarmente colpite. Nel periodo compreso tra il 1901 e il 1930, queste regioni rappresentavano circa l'8% del territorio mondiale. Tuttavia, a causa del cambiamento climatico, quest'area è notevolmente diminuita e ora copre solo il 6,5% circa del territorio, che potrebbe essere fortemente influenzato dall'anno di previsione.
Questi risultati sottolineano l'urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico e agire per inibirne gli impatti. I cambiamenti climatici possono avere conseguenze significative per gli ecosistemi, l'agricoltura, le risorse idriche e la vita umana in generale. L'adozione di politiche e pratiche sostenibili è essenziale per affrontare le sfide poste dal riscaldamento globale e preservare la salute e la resilienza del nostro pianeta.
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