I programmi post-laurea meglio valutati nel Paese, con i gradi 6 e 7, non saranno interessati dal blocco delle borse di studio promosso dal Ministero dell'Istruzione (MEC). L'informazione è stata fornita dal presidente di CAPES, Anderson Correia.
Secondo Correia, la sospensione ha raggiunto circa 3.500 sacchi inattivi. Ciò equivale all'1,75% del totale di 200.000 prestazioni di questo tipo registrate presso Capes. L'amministratore delegato dell'istituto, Anderson Lozi, ha classificato la decisione come “il minor impatto possibile”. Secondo il presidente di Capes, il provvedimento non riguarderà anche i borsisti all'estero.
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Anderson Correia ha giustificato la decisione come parte dei tagli che il governo federale sta promuovendo in tutti i portafogli e aree dell'esecutivo federale. Il risparmio con la sospensione sarebbe di R$ 50 milioni. Secondo Correia sono allo studio ulteriori misure, come la riduzione di nuove sovvenzioni da programmi mal valutati.
Il presidente dell'ente ha detto che c'è la possibilità di uno sblocco in futuro. "Vale la pena ricordare che queste azioni possono essere revocate in seguito se ci sarà un allentamento delle restrizioni dovute all'economia del Paese", ha sottolineato.
Interrogato dai giornalisti sui casi in cui le borse di studio non sarebbero attive perché trasferite a nuovi studenti, il presidente di Capes ha informato che l'ente può effettuare una valutazione. “Di solito le università collocano gli studenti all'inizio di ogni semestre, a febbraio o ad agosto. Non è comune che i nuovi studenti entrino a maggio. Ma se ci sono eccezioni, possiamo studiare caso per caso”, ha detto.
Questa settimana, il Ministero dell'Istruzione ha bloccato le sovvenzioni non attive dei corsi in tutto il paese. Il presidente di Capes ha affermato che il provvedimento ha raggiunto coloro che sono considerati "oziosi", e quelli in vigore sono stati preservati. L'iniziativa ha sollevato interrogativi da parte delle università federali e degli enti di docenti e studenti.
In una nota, l'Associazione nazionale dei laureati (ANPG) ha ritenuto che il blocco “ha lasciato la comunità accademica, in particolare i laureati, angosciata e timorosa del futuro, da quando queste borse di studio sono l'unica fonte di reddito per gli studenti che si apprestano a dedicarsi completamente alla produzione scientifica del Paese, contribuendo allo sviluppo nazionale."