Anche ignorando la determinazione di legge, che prevedeva l’invio della questione al Congresso Nazionale entro giugno scorso, il Ministero dell’Istruzione (MEC) deve presentare il disegno di legge del nuovo Piano Nazionale Educativo (PNE) – relativo al decennio 2024-2034 – solo nella prima metà del prossimo anno (1S24).
Invece di riconoscere il mancato rispetto della procedura legale, il MEC ha sostenuto che il “ritardo” servirà a discutere i nuovi obiettivi con la società, soprattutto nelle conferenze municipali, il prossimo ottobre, che precedono la conferenza nazionale sull’istruzione.
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Riconoscendo che lo scenario educativo è 'impegnativo', il dipartimento sottolinea che “negli ultimi mesi si è lavorato su politiche rivolte all'istruzione di base e superiore, in diversi assi”, con particolare attenzione alla costituzione di un gruppo di lavoro, con carattere consultivo e propositivo, finalizzato ad avanzare il confronto su strategie e linee guida per la PNE.
In una nota, il MEC riferisce che “al momento i membri del GT sistematizzano i macroproblemi individuati per la definizione di nuovi obiettivi e strategie. Il documento prodotto dalla GT sarà discusso nei congressi comunali, che inizieranno a ottobre, nei congressi statali e nel congresso nazionale dell'istruzione, che si svolgeranno a sequenza, a supporto della predisposizione del disegno di legge, contenente diagnosi, indirizzi, obiettivi, traguardi e strategie per il Piano Educativo Nazionale del prossimo decennio".
Con 20 obiettivi per i manager pubblici, dall'educazione della prima infanzia all'istruzione superiore, la PNE contiene 56 indicatori che possono essere misurati, senza valore di riferimento, sulla base della dibattito e coordinamento tra le segreterie del MEC ed enti quali il Consiglio Nazionale dei Segretari dell'Istruzione (Consed), l'Unione Nazionale dei Direttori Comunali Istruzione (Undime), il Forum Nazionale dell’Istruzione (FNE), il Consiglio Nazionale dell’Istruzione (CNE), il Forum dei Consigli Statali dell’Istruzione (Foncede), l’Istituto L'Istituto Nazionale di Studi e Ricerche Educative Anísio Teixeira (Inep), il Coordinamento per il Miglioramento del Personale dell'Istruzione Superiore (Capes), la Camera dei Deputati e l' Senato.
Nel caso dell’istruzione di base, il programma “Schools in Full Time” dovrebbe avere un budget iniziale di 4 miliardi di R$, con l’obiettivo di espandere il numero di iscrizioni a tempo pieno nelle rispettive reti educative, con priorità per gli aiuti finanziari ai dipartimenti con il livello più basso espansione.