Anche l’alfabetizzazione ha il suo momento giusto. Attraverso questa comprensione, il Programma di Alfabetizzazione Responsabile (PAR), progettato da Sesi-SP (Servizi Sociali dell'Industria, sezione paulista) mira a sostenere le scuole pubbliche dello stato di San Paolo, nel compito di insegnare ai bambini coetanei corretto. Non è un caso che il lancio della campagna sia avvenuto nella data più emblematica possibile: l’8 settembre, giorno in cui si celebra la “Giornata mondiale dell’alfabetizzazione”.
L'iniziativa dell'ente nasce dalla consapevolezza che, se portata avanti a tempo debito, l'istruzione elementare semina nello studente il desiderio di apprendere con maggiore autonomia, oltre a favorire in lui l'interesse per lo sviluppo dell'apprendimento conoscenza.
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L’indice “vacilla” – A parte gli impegni federali, il fatto è che il paese “vacilla” nei tassi di alfabetizzazione, dal momento che almeno la metà I bambini completano il secondo anno della scuola elementare di Tupiniquim senza nemmeno padroneggiare i principi base del portoghese e della matematica.
Nel tentativo di contribuire a invertire questa cupa situazione, la PAR, in collaborazione con i Comuni, ha la missione di favorire il processo di sviluppo della scrittura e della lettura dei bambini, al fine di garantire l'alfabetizzazione entro la fine del secondo anno di istruzione fondamentale.
Secondo la programmazione del PAR, le azioni si svilupperanno attraverso la formazione degli insegnanti dei figli di quattro e cinque anni, primo e secondo anno della scuola elementare, oltre all’utilizzo di nuove risorse pedagogico. Le attività in presenza devono avere una durata totale di 16 ore, senza contare altre 14 ore di Virtual Learning Environment (VLE).
Responsabilità sociale – La responsabile tecnica educativa del Sesi-SP, Lilian Engracia dos Santos, sottolinea che “garantire il diritto all’alfabetizzazione in tempo non è solo responsabilità dell’insegnante o della scuola. Dobbiamo pensare alla responsabilità sociale”, aggiungendo che “quando i bambini non vengono alfabetizzati all’età giusta, la disuguaglianza sociale si diffonde. Questo apprendimento è un diritto dei bambini e un dovere di tutti”.
A rafforzamento della correttezza dell’idea, gli esperti pedagogici valutano che l’alfabetizzazione tardiva finisce per accumulare “danni” per gli apprendimenti futuri, “oltre ad aumentare i rischi di fallimento, di abbandono, quando non implicano un aumento dell’evasione scuola."
I dati del Sistema di valutazione dell’istruzione di base 2021 (Saeb) mostrano che, dei 2,8 milioni di contingenti degli studenti che hanno completato il 2° anno della scuola elementare, più della metà (56,4%) si è classificata “n alfabetizzato’.