UN Terra è un vero e proprio libro aperto di storie antiche, e una recente rivelazione ci riporta a 120 milioni di anni fa, quando un colossale placca tettonica, il Ponto, esisteva sul pianeta.
Con un'estensione che copriva un quarto dell'attuale Oceano Pacifico, questa scoperta trasforma la nostra comprensione delle dinamiche geologiche del pianeta.
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Si stima che la Placca del Ponto sia stata protagonista negli oceani terrestri, occupando una vasta area compresa tra l'Eurasia e l'Australia.
Ciò diventa ancora più impressionante se consideriamo che l’Oceano Pacifico, l’oceano più grande del mondo, copre 161,7 milioni di chilometri quadrati.
(Immagine: Università di Utrecht/Riproduzione)
La placca del Ponto andò perduta nella storia della Terra quando la Pangea si frammentò e nuove placche tettoniche emersero, inghiottendo questo gigante nel corso di milioni di anni.
Svelare questo enigma geologico
L'esistenza della placca del Ponto è stata confermata solo di recente da un team di geologi che ha utilizzato un approccio innovativo.
Hanno esaminato le formazioni rocciose nel Borneo settentrionale che hanno rivelato indizi sorprendenti sull’esistenza di questa placca perduta.
Tuttavia, quello che inizialmente sembrava essere il ritrovamento di una targa già conosciuta si trasformò nella rivelazione di qualcosa di molto più misterioso.
Suzanna van de Lagemaat, geologa dell’Università di Utrecht nei Paesi Bassi, ha spiegato: “Pensavamo di avere a che fare con le reliquie di una tavoletta perduta di cui già eravamo a conoscenza. Ma le nostre ricerche di laboratorio magnetiche su queste rocce hanno indicato che le nostre scoperte lo erano originario di molto più a nord e dovevano essere i resti di una placca diversa, in precedenza sconosciuto."
I geologi si sono immersi nell'impegnativo compito di ricostruire i movimenti del placche tettoniche che hanno plasmato il nostro pianeta dall’era dei dinosauri ai giorni nostri.
Evitando l'uso degli scarsi dati paleogeomagnetici nella regione, hanno scelto di osservare la regione del Pacifico occidentale e del suo predecessore, il superoceano Panthalassa, che circondava il supercontinente Pangea.
I risultati della ricerca hanno indicato frammenti di un'antica placca tettonica che affondò in profondità nel mantello terrestre. Questi frammenti sono stati identificati in luoghi come Palawan, un'isola delle Filippine, e nel Mar Cinese Meridionale, confermando l'esistenza della Placca del Ponto.
Tali strutture sono scultori invisibili del paesaggio terrestre, costantemente in movimento sul mantello terrestre.
Sono quattordici le placche principali che compongono la crosta del nostro pianeta, ed i loro movimenti lenti e continui Sono responsabili della creazione di montagne, fosse oceaniche, attività vulcaniche, terremoti e tsunami.
La scoperta della Placca del Ponto ci ricorda che, sebbene sappiamo molto sulla Terra, ci sono ancora innumerevoli storie nascoste al suo interno, che aspettano pazientemente di essere scoperte.
Ogni nuova scoperta rivela un capitolo affascinante del passato geologico e amplia la nostra comprensione di questo mondo che chiamiamo casa.