Contro la richiesta nazionale di maggiori fondi per l’Istruzione, il governatore di San Paolo Tarcísio de Freitas (repubblicani) ha inviato martedì sera (17) all’Assemblea Assemblea Legislativa dello Stato di San Paolo (Alesp), una PEC (Proposta di Emendamento Costituzionale), che chiede una riduzione dal 30% al 25% delle entrate statali derivanti dagli investimenti nel settore educativo.
A giustificazione della misura, il capo dell'esecutivo Bandeirante ha sostenuto che i 5 punti percentuali derivanti dalla riduzione del bilancio sarebbero impiegati nel settore sanitario, che, secondo il governo locale, “presenterebbe una domanda di spesa crescente, ogni anno”, a causa della aumento dell’aspettativa di vita della popolazione, nonché l’introduzione di nuovi trattamenti e medicinali, come risultato del “progresso” tecnologia".
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Un'altra affermazione di Freitas si baserebbe sul fatto che la Costituzione federale stabilisce che gli Stati applichino il 25% del le sue risorse nell’istruzione pubblica, mentre San Paolo destina a questo almeno il 30% delle sue entrate obiettivo.
In un certo punto, il progetto PEC sottolinea che, “in questo scenario, la modifica che propongo al testo costituzionale è quella di mantenere il collegamento ulteriore 5% (cinque per cento) del gettito tributario, comprese le risorse provenienti dai trasferimenti, consentendo però tale percentuale di quanto previsto dall'articolo 212 della Costituzione federale può essere utilizzato per l'istruzione, nonché per finanziare azioni e servizi di salute".
La proposta del governatore chiarisce poi che l'intenzione sarebbe quella di "rendere più flessibile lo stanziamento aggiuntivo del 5%, in modo che questa percentuale possa essere utilizzata, sia nel mantenimento e nello sviluppo dell'istruzione, sia per il finanziamento aggiuntivo di azioni e servizi sanitari, per rafforzare il settore sanitario nel stato.
Un'altra argomentazione del governatore di San Paolo è che "nel corso degli anni, il valore della tabella SUS è diventato" insufficiente "a coprire i costi delle procedure e dei trattamenti, e che “l’assegnazione di risorse aggiuntive consentirà un migliore adeguamento degli importi pagati ai fornitori di servizi, soprattutto filantropici, favorendo la partecipazione dei professionisti e delle istituzioni al sistema pubblico, con un ampliamento del accesso".
Alla fine del testo della PEC, Tarcísio ammette che la modifica del bilancio servirebbe ad “aumentare il trasferimento di valori dallo Stato ai comuni, legati a indicatori di risultato, nell’ottica di migliorare la capacità di gestione sanitaria delle amministrazioni locali, con priorità alle Cure Primarie la salute". Dopo l'esame delle commissioni dell'Alesp, il PEC dovrà passare il vaglio dei deputati in Aula per poi essere sanzionato dal governatore.