Hai mai pensato alla possibilità di neutralizzare gli effetti dell'ubriachezza in pochi minuti? Sebbene siano emerse alcune pillole con la promessa di ridurle rischio di ubriachezza, nessun prodotto ha raggiunto un'efficacia comprovata in questa impegnativa missione.
Ricercatori di Rete sanitaria universitaria (UHN), in Canada, potrebbe essere stato il pioniere di un metodo in grado di raggiungere questa impresa.
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Il metodo canadese, ad oggi, è stato sottoposto ad un piccolo studio clinico che ha coinvolto cinque uomini con livelli bassi e moderati di alcol nel sangue.
I risultati di questo esperimento indicano che la strategia basata sulla respirazione si è rivelata straordinariamente efficace e promettente, aprendo le porte a una potenziale rivoluzione nello scenario di rapida mitigazione degli effetti della ubriachezza.
In una fase di sviluppo notevole, emerge un'innovazione promettente: ClearMate, un dispositivo che combina un respiratore, simile a un'ambu, con una pompa di ossigeno manuale.
La procedura prevede che la persona intossicata si distenda e faccia respiri profondi. Questo metodo mira ad eliminare l'alcol dal sangue attraverso la respirazione, mentre i livelli di anidride carbonica nel corpo vengono sapientemente mantenuti.
Con questo approccio ingegnoso, i ricercatori assicurano la prevenzione degli svenimenti durante il processo, che è progettato per avvenire in pochi minuti.
In caso di successo, questa invenzione promette di essere una soluzione efficace e rapida per neutralizzare gli effetti dell’ubriachezza. Ciò rappresenta un approccio innovativo e rivoluzionario a questa sfida medica.
Secondo i risultati presentati nella rivista Rapporti scientifici, il team ha dimostrato che l'iperventilazione, condotta attraverso il nuovo dispositivo, risultava eliminazione dell'alcol almeno tre volte più veloce rispetto al processo effettuato in maniera predominante dal fegato.
Coloro che hanno considerato la fattibilità della riproduzione del metodo a casa, i ricercatori medici sconsigliano vivamente questa pratica, avvertendo del pericolo associato.
La possibilità che una persona intossicata svenga e, molto probabilmente, si ferisca, rende il tentativo di replicare il metodo senza il dispositivo un'azione altamente rischiosa.
Joseph Fisher, uno degli autori e ricercatori dell'University Health Network (UHN), sottolinea che praticare semplicemente l'iperventilazione non è consigliabile. Sottolinea che, nel giro di un minuto o due, questo approccio può portare a vertigini e svenimenti.
Fisher sottolinea l'importanza di avere la guida di un medico per guidare il paziente attraverso il processo di sicurezza necessario per il metodo.
Una notizia incoraggiante, come notato da Fisher, è che il dispositivo sviluppato può essere facilmente replicato e non richiede investimenti significativi. Ciò potrebbe facilitarne la diffusione globale una volta dimostrata la sua sicurezza.
Il dispositivo funziona senza bisogno di elettricità ed è portatile. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che dovranno essere effettuati ulteriori test clinici prima che questa promettente invenzione sia pronta per entrare nel mercato ospedaliero.
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