Uno dei fattori che caratterizzano il profilo del singolo microimprenditore (MEI) è il suo fatturato, dal momento che può guadagnare solo fino a R$ 81.500 all'anno. Tuttavia, in alcuni casi, i microimprenditori finiscono per superare questo limite e se ne interrogano sulle conseguenze. In questo modo, capisci meglio cosa succede se il MEI supera il tetto di fatturazione.
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Per diventare un MEI, e rimanere tale, ci sono dei criteri stabiliti dalla Legge di Complementarità 128/2008, quali: avere entrate annuali fino a R$ 81.000, con una media di R$ 6.750 al mese, disponibili per le aziende attive durante il anno; mancata partecipazione in altra società; possedere un unico stabilimento (no succursali); avere al massimo un dipendente (con salario minimo o floor di categoria); tra gli altri fattori.
Se l'imprenditore non soddisfa alcuna di queste condizioni, deve darne comunicazione all'Agenzia delle Entrate entro la fine del mese successivo al verificarsi del cambiamento. In caso contrario, l'organizzazione può assumere questa posizione e modificare la categoria MEI in una superiore, come una microimpresa (ME), senza informare l'imprenditore.
Nei casi in cui l'aumento è stato del 20% rispetto al limite di fatturazione fino a R$ 81 mila, l'imprenditore deve riscuotere il Documenti Collezione Simples Nacional (DAS), tuttora in possesso del MEI, fino al dicembre dell'attuale anno. La billetta viene generata dal sistema di dichiarazione (DASN), che è già stato precalcolato con le tasse applicabili. Inoltre, il passaggio a una categoria di livello superiore al MEI è facoltativo. Con questo, dopo aver pagato il DAS, l'imprenditore può scegliere di rimanere nel MEI nell'anno successivo.
Nei casi in cui il valore superi il 20% rispetto al plafond IME, il cambio di categoria aziendale è obbligatorio e deve essere comunicato all'Agenzia delle Entrate. Se non si applica, le tasse saranno riscosse retroattivamente.