L'innovazione tecnologica sta cambiando il modo in cui le persone vivono e lavorano. Una delle tendenze più recenti è il automazione delle attività domestiche. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, circa il 40% di queste attività può essere automatizzato in 10 anni.
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L'idea di automatizzare le faccende domestiche è nata come risposta al pesante fardello del lavoro non retribuito, soprattutto sulle donne. La maggior parte di queste attività, come cucinare, pulire, lavare i panni e prendersi cura di bambini e anziani, lo sono svolto dalle donne, che spesso non hanno il tempo o l'energia per cercare altre vie di lavoro.
Questa tendenza ha il potenziale per portare molti benefici alle persone, specialmente a quelle che hanno un pesante carico di lavoro non retribuito. L'automazione di queste attività può liberare tempo per concentrarsi su altre attività come hobby, istruzione e lavoro retribuito. Inoltre, l'automazione può migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi forniti, il che può essere vantaggioso per le aziende che forniscono tali servizi.
Secondo i ricercatori del Regno Unito e del Giappone, 17 attività domestiche potrebbero essere automatizzate in 10 anni. Tuttavia, il grado di automazione può variare. Ad esempio, le attività di assistenza come prendersi cura di bambini e anziani possono essere automatizzate solo il 28%, mentre le faccende domestiche come la pulizia e il bucato possono essere automatizzate fino al 44%.
L'automazione delle attività domestiche può portare molti benefici, non solo alle persone che svolgono queste attività, ma anche alle aziende che forniscono questi servizi. Tuttavia, è importante garantire che l'automazione non porti all'esclusione sociale o economica di gruppi vulnerabili come le donne.
È quindi necessario che imprese, governo e società collaborino per garantire che l'innovazione tecnologica sia utilizzata in modo responsabile ed equo.