La guerra nell'Europa orientale ha causato molti problemi sia ai cittadini ucraini che a quelli russi. In questo senso la Lukoil, la seconda compagnia petrolifera russa, ha chiesto a Putin di porre fine al conflitto con l'Ucraina, interrompendo i rapporti con il governo russo. Alla luce di ciò, il consiglio di amministrazione della società ha dichiarato in una nota ad azionisti, dipendenti e clienti di "chiedere una fine più rapida del conflitto armato".
Il consiglio ha inoltre sottolineato che l'azienda esprime "sincera empatia per tutte le vittime colpite da questa tragedia" e che "sostiene con forza un cessate il fuoco duraturo e la soluzione dei problemi attraverso seri negoziati e diplomazia".
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Lukoil ha operazioni in diversi paesi in tutto il mondo, essendo la seconda più grande compagnia petrolifera in Russia, dietro solo alla statale Rosneft. Tuttavia, a causa del conflitto generato da Putin, la società ha dovuto affrontare diverse sfide, poiché i commercianti hanno avuto paura di acquistare petrolio russo per non andare contro le sanzioni dell'Unione Europea, anche se queste non prendono di mira direttamente le esportazioni di combustibili fossili, visto che usano anche questa materia cugino.
Tuttavia, le azioni della società quotate a Londra hanno perso, in media, il 99% del loro valore dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Di conseguenza, la compagnia petrolifera ha dovuto sospendere la negoziazione delle sue azioni. È anche importante notare che Lukoil ha combattuto le richieste di boicottaggio degli Stati Uniti, poiché ci sono 230 stazioni di servizio Lukoil di proprietà di affiliati statunitensi. La maggior parte di questi franchising si trova a New York, nel New Jersey e in Pennsylvania.
I miliardari russi Mikhail Fridman e Oleg Deripaska all'inizio di questa settimana hanno scelto di rompere con il Cremlino e ha chiesto la fine della guerra in una lettera chiedendo che "spargimento di sangue conclusa". Fridman è anche presidente di Alfa Bank, la quarta più grande società di servizi finanziari della Russia e la sua più grande banca privata. L'istituto è stato anche colpito dalle sanzioni del blocco economico e gli è stato impedito di effettuare transazioni con la valuta statunitense.
Geografo e pseudo scrittore (o meno), ho 23 anni, del Rio Grande do Sul, amante della settima arte e di tutto ciò che riguarda la comunicazione.