Una vecchia richiesta del settore educativo del paese, è stata sancita, questo giovedì (3), nella Gazzetta Ufficiale (DOU) dal presidente della Repubblica alla legge 14.644, del 2023, che definisce le regole per il funzionamento dei consigli scolastici e dei rispettivi fori nelle unità di insegnamento.
Con l'entrata in vigore della nuova norma, viene modificata la legge sugli orientamenti e le basi dell'istruzione nazionale (legge 9.394, del 1996), che implica l'inclusione, tra le responsabilità degli enti statali, comuni e Distretto Federale (DF) e nelle istituzioni educative, la creazione di consigli di istituto e, nel caso degli Stati, l'istituzione di forum per i consigli di istituto, ai quali spetterà alla definizione di norme di gestione democratica, mediante legge, al fine di garantire la partecipazione delle comunità, sia scolastiche che locali, nei rispettivi consigli e forum.
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Mentre il consiglio scolastico è composto dal dirigente scolastico e dai rappresentanti della scuola e delle comunità locali – precedentemente eletti dai loro coetanei – il forum del consiglio scolastico è costituito da un collegio deliberativo, formato da due rappresentanti dell'organo preposto al sistema educativo, oltre a due rappresentanti di ciascun consiglio di istituto del posizione.
La proposta legale ha avuto origine dal disegno di legge PL 2.201/2022), redatto dalla deputata Luiza Erundina (PSOL-SP) – approvato dal Senato l'11 luglio – poi aggiunto alla relazione del senatore Confúcio Moura (MDB-RO).
Presentando la sua relazione, Moura ha evidenziato che il progetto rispetta il principio di gestione democratica, previsto dalla Costituzione e dalle leggi sull'istruzione, che “deve essere disciplinato nella legislazione specifica di stati, distretti federali e comuni, per integrarsi efficacemente nella vita quotidiana delle scuole, in modo che l'intera comunità scuola sia ascoltata e che, da lì, si possano formulare proposte pedagogiche che tengano realmente conto delle esigenze e dei possibili apporti di tutti interessato". Attualmente, diversi stati e comuni mantengono in funzione istanze simili, che operano sulla base di regolamenti amministrativi.
In difesa della sua iniziativa, Luiza Erundina ha sostenuto che “è necessario che questi sistemi educativi dispongano di una legislazione specifica che verificare l'efficacia del precetto costituzionale [della gestione democratica della pubblica istruzione] affinché la partecipazione popolare non dipenda da semplici provvedimenti amministrativo".
Fino all'entrata in vigore della nuova norma, nell'ambito delle leggi statali e comunali, dei consigli scolastici e dei forum dei Consigli di istituto già istituiti continueranno ad osservare le norme emanate dai rispettivi ordinamenti di insegnamento.