Nuove prove portano alla luce il ruolo significativo svolto dalle istituzioni cattoliche a Roma durante l’Olocausto Seconda guerra mondiale, proteggendo più di 3.200 ebrei dalla persecuzione nazista.
L'annuncio è stato dato attraverso un comunicato congiunto del Pontificio Istituto Biblico di Roma, l' Comunità Ebraica di Roma e Yad Vashem, memoriale ufficiale di Israele per le vittime ebree della Olocausto.
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I risultati sono stati presentati questo giovedì (7) in una conferenza al Museo della Shoah, vicino alla Grande Sinagoga di Roma, da ricercatori delle tre istituzioni.
Durante l'occupazione nazista di Roma tra il 1943 e il 1944 furono assassinati circa 2.000 ebrei. Tuttavia, nuovi documenti indicano che le istituzioni cattoliche locali hanno fornito rifugio ad almeno 3.200 persone di origine ebraica.
I nomi elencati sono stati confermati dalla comunità ebraica locale e rivelano che l'aiuto è arrivato da 100 congregazioni femminili e da altre 55 congregazioni maschili.
La dichiarazione congiunta sottolinea l’importanza di questi atti di coraggio e compassione nel triste contesto della crisi economica Olocausto, e rafforza la continua necessità di ricerca e formazione su questo periodo critico storia.
Dopo anni in cui si credeva perduto, è stato recentemente riscoperto un elenco cruciale che descrive in dettaglio le istituzioni cattoliche di Roma che ospitarono gli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
L'elenco, originariamente compilato dal chierico gesuita Gozzolino Birolo tra il 1944 e il 1945, dopo la pubblicazione di Roma dagli alleati, era già stata citata in una pubblicazione dello storico italiano Renzo de Felice nel 1961. Tuttavia, finora mancava la documentazione completa.
Il documento ritrovato menziona più di 4.300 persone, di cui 3.600 identificate per nome. Secondo un comunicato ufficiale, confrontando l'elenco con i registri della Comunità ebraica di Melograno, è stato confermato che 3.200 di queste persone erano, in effetti, ebrei.
La documentazione fornisce informazioni dettagliate, compresi i luoghi in cui molti di questi ebrei si nascondevano e, in alcuni casi, dove vivevano prima di affrontare la persecuzione.
La storia di Roma è stata segnata da un periodo oscuro tra il 1943 e il 1944, quando la capitale italiana fu per nove mesi sotto l'occupazione nazista.
Secondo informazioni recentemente diffuse, circa 2.000 ebrei romani, su una popolazione stimata tra 10.000 e 15.000 abitanti, furono tristemente deportati e assassinati durante questa occupazione.
L'Olocausto, uno dei capitoli più crudeli della storia mondiale, uccise circa 8.000 ebrei italiani.