Una giovane donna con abiti logori e scarpe bucate. Così si può caratterizzare l'attuale Costituzione federale, che giovedì scorso (5) ha compiuto 35 anni dalla sua promulgazione, con pochi o nessun motivo di festeggiare.
Concepita come una pietra miliare per il superamento del regime militare di lunga data (e autoritario) imposto al Paese da 21 anni, la Magna Carta è eccellente nelle intenzioni, ma lascia molto a desiderare nella pratica.
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Quando fu coniata la “Costituzione cittadina” – per enfatizzare i diritti e le garanzie individuali – dal suo più grande creatore, il deputato Ulysses Guimarães (PMDB/SP), la motivazione fondamentale per difendere la democrazia è la perdita più grande per il paese, dal momento che la forma di rappresentanza politica, le elezioni dirette per posizioni nel potere legislativo ed esecutivo, mancanza di uno strumento di base, controllo sociale dell'operato del parlamentare, sindaco, governatore o presidente della Repubblica.
In questo caso, il “civicismo” del brasiliano si limita all'atto di votare, mai accompagnato dall'atto di “esigere”, soprattutto perché non si dà più importanza ai programmi di sicurezza sociale. priorità di governo o di mandato, relegate in secondo piano, a favore di facciate di marketing e di accattivanti fake news, opportunistiche, se non diffamatorie dell’onore alieno.
Senza richieste effettive da parte della società (non) organizzata riguardo all’uso e all’allocazione del denaro pubblico e delle politiche pubbliche sono in balia delle convenienze politiche e di parte, in cui c'è la discontinuità di opere e servizi essenziali all' popolazione.
Lo si può vedere dal fatto che più di 100 milioni di brasiliani, nel 21° secolo, non hanno il diritto fondamentale ai servizi igienico-sanitari di base, mentre altri 35 milioni non hanno accesso all’acqua trattato.
I dati provengono dall'Instituto Trata Brasil, secondo un rapporto pubblicato lo scorso marzo dal sito G1, basato su indicatori 2021 del Sistema Informativo Nazionale Sanità, che ha analizzato un universo dei 100 più popoloso.
Un'altra deformità si riscontra nell'articolo 2 della grande legge, che tratta della separazione dei “poteri dell'Unione (legislativo, esecutivo e giudiziario), indipendenti e armoniosi tra loro”, oggi sostituita dall’opulenza della Magistratura, che assume il ruolo esecutivo e formulatore delle leggi, in diretto affronto a questo principio fondamentale costituzionale.
Come sottolinea l’esperto giornalista in materia della Capitale Federale, Alexandre Garcia, in un recente articolo sul quotidiano “Estado de Minas”: “Coloro che gestiscono le istituzioni sono lì in nostro nome; Chi ha scritto la Costituzione e le leggi lo ha fatto in nostro nome e con il nostro voto. Coloro che fanno funzionare l’amministrazione statale sono i nostri servitori. Ma tutto questo resta in teoria, perché in pratica chi ha ricevuto il potere dal popolo si sente padrone dello Stato, della legge e delle istituzioni, mentre noi siamo trattati come servitori, contribuenti delle tasse che sostengono i poteri a tre livelli – e questa non è democrazia, che è l’esercizio del potere da parte del popolo, governato da Costituzione".
Di conseguenza, il mancato rispetto della Legge Magna fa risorgere la regressione, l’arbitrarietà, dei tempi della dittatura, proprio ciò che si voleva sradicare, per sempre, sull’esempio dell’ipertrofia dell’Unione in questione fiscale, poiché concentra praticamente la totalità del gettito nazionale, ridistribuito secondo la volontà dell'inquilino del Planalto, seppellendo il federalismo che definisce la Repubblica patria.
Tornando al tema dell'“acclamato” e presto dimenticato “controllo sociale”, Garcia cita il modello europeo e yankee del voto distrettuale, mai approvato dal Congresso Nazionale, per ovvie ragioni, poiché ciò conferirebbe, di fatto, all’elettore il potere di esigere “in loco” dal suo “vicino” eletto, il rispetto delle “promesse di campagna'.
Infine, è sempre bene ricordare l’adagio del genio della razza, l’eminente giurista Rui Barbosa, e la sua famosa frase: “La peggiore dittatura è quella della Magistratura, perché contro di essa non c’è nessuno che possa appellarsi”, come la controversa invasione di giurisdizione del Tribunale federale (STF) su altri poteri, come di cosa? Difesa della democrazia.
Resta da vedere di quale democrazia stiamo parlando. Sicuramente da gruppi di interesse specifici, mai dalla maggioranza, come è il significato della parola demo (popolo) crazia (governo), nella libera traduzione dal greco.
Per finire, un’altra chimera propagandata è il precetto costituzionale secondo cui “la legge è per tutti”, contraddetto dal rilascio di prigionieri ricchi o altamente pericolosi, molto prima del rispetto della legge. pena, cioè la Giustizia spetta a chi ha le risorse finanziarie per impugnare sentenze, divenute già definitive e inappellabili, fino ad ottenere la libertà, finanziata dalla viziata struttura giudiziaria nazionale.