Caixa Econômica Federal (CEF) è attualmente coinvolta in un processo di pagamento di un risarcimento del valore di R $ 15.000 a milioni di titolari di conti presso l'istituto finanziario.
Questa cospicua somma verrà distribuita secondo criteri precisi e vogliamo spiegare quali sono i cittadini che hanno diritto a questo risarcimento.
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Il contesto di questa azione risale a una fuga di dati personali che ha colpito circa quattro milioni di beneficiari del vecchio programma Aiuto al Brasile.
Queste informazioni trapelate includevano dati sensibili come, ad esempio, il CPF, il numero di registrazione sociale (NIS) e il numero della carta benefit.
In risposta a questo incidente, le persone colpite hanno ottenuto un'ingiunzione del tribunale che ha stabilito che il Cassa di risparmio dovrebbe pagare un risarcimento individuale di R$ 15.000 a ciascun cittadino leso.
Inoltre, è stato previsto un pagamento di 40 milioni di R$ per risarcire i danni morali. Tale importo sarà destinato al Fondo per la Difesa dei Diritti Diffusi (FDD).
Nonostante la gravità dell’azione, è importante sottolineare che, ad oggi, Non esiste una data fissa per l'inizio dei pagamenti.
Questo perché si stima che l'importo totale da risarcire ai cittadini, sommato ai danni, sia di circa 60,4 miliardi di R$.
A causa dell'entità di questo risarcimento, Caixa ha rilasciato una nota ufficiale in cui dichiarava di voler ricorrere in appello contro la decisione, sostenendo di non aver riscontrato alcun errore da parte sua in quanto accaduto.
Per aiutare le persone colpite a identificare se hanno diritto a ricevere questo risarcimento, il Istituto del segreto(Istituto Brasiliano per la Difesa della Protezione dei Dati Personali, della Conformità e della Sicurezza delle Informazioni) ha lanciato un portale.
Attraverso di esso, le persone che hanno ricevuto Auxílio Brasil possono verificare la fuga dei propri dati personali. Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione del tribunale è ancora soggetta a ricorso legale.
L'azione culminata con il risarcimento è stata intentata dall'Instituto Sigilo. L’argomentazione utilizzata era che i dati di circa quattro milioni di beneficiari di Auxílio Brasil erano trapelati nel 2022.
Caixa, a sua volta, ha negato qualsiasi fuga di dati e ha dichiarato di non aver identificato un simile incidente sotto la sua responsabilità.
Inoltre, la banca ha affermato di disporre di un'infrastruttura adeguata per proteggere l'integrità dei propri dati e dei propri dati sicurezza dei sistemi dell’Anagrafe Unica, rispettando i precetti previsti dalla Legge Generale sulla Protezione dei Dati (LGPD).
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