Lo sbalorditivo avanzamento della tecnologia sui mezzi di informazione/comunicazione, pur affermandosi definitivamente, attraverso l’interconnettività, il concetto di villaggio globale – coniato dallo spirito visionario del maresciallo McLuhan, nei lontani anni ’60 – Ha portato con sé anche una serie di 'postumi' e distorsioni, forse dovute alla mancanza di valori e principi morali, considerati, da molti, 'una cosa del passato'. passato'.
In questo modo, la profusione di informazioni è stata contaminata dal “virus” virtuale della disinformazione, che, a sua volta, ha creato discorsi di odio, sostenuto dalla mancanza di una guida umana che potrebbe imporre una sorta di limite alla diversità delle immagini e dei testi prodotti dall’intelligenza artificiale, che può nascondere intenzioni, interessi e manipolazioni mentali, con conseguenze, per ora, imprevedibili rivale, homo sapiens.
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Nel tentativo di affrontare queste sfide e proporre (se possibile e quando c’è ancora tempo), soluzioni che alleviano i problemi della modernità, precipitato dal transumanesimo, tra gli altri fenomeni, è che è stata ideata la I Settimana brasiliana di Educazione ai Media – che si svolge nel periodo dal 23 al 27 ottobre – con la constatazione che “l'esercizio della cittadinanza comporta la costruzione di un ambiente informativo più sicuro e protetto. affidabile".
Guidato dal Segretariato per la Comunicazione Sociale (Secom) della Presidenza della Repubblica con il sostegno di diversi enti (tra cui il Instituto Palavra Aberta), le attività comprendono lo svolgimento di un seminario in presenza, webinar con esperti, oltre a consentire agli educatori di trasmettere le proprie esperienze e progetti legati al tema, con l’obiettivo di “mappare” l’ambito dell’educazione media nel paese.
In questa occasione verranno messi a disposizione anche materiali come programmi di lezioni, video e opuscoli sulla lotta alla disinformazione e all'incitamento all'odio, cyber-resilienza e creazione di contro-narrazioni, prodotto dai partner della settimana nazionale – Palavra Aberta, Unesco, SaferNet Brasil, Redes Cordiais, Instituto Vero e Intervoca.
Oltre a rappresentare la possibilità di sensibilizzare i governi, le organizzazioni della società civile, gli educatori e altri agenti sull'importanza e l'urgenza del tema, l'evento vuole servire da 'ispirazione', presentando pratiche già realizzate in diverse parti del mondo.
“Con la diffusione di voci e la distorsione dei fatti, il confine tra ciò che è falso e ciò che è attendibile è diventato labile. Ciò colpisce i pilastri delle nostre società e democrazie e mette a rischio vite umane, attraverso la diffusione di cure che non esistono, teorie cospirative sui vaccini o pratiche di razzismo e incitamento all’odio”, sottolinea la direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, per la quale, “di fronte alla valanga di informazioni, abbiamo bisogno di più punti di riferimento e di più riflessioni critico. Ed è per questo che l’educazione ai media e all’informazione è una competenza essenziale per i cittadini del 21° secolo”.