La decisione del governatore di San Paolo, Tarcísio de Freitas, di ridurre, dal 30% al 25%, la partecipazione del settore educativo alle entrate statali, oltre a provocare reazioni e proteste contro la misura, dovrebbe comportare una perdita fino a 9,66 miliardi di R$ per università, scuole e asili nido di San Paolo, già nel l'anno prossimo,
La misura, che potrebbe compromettere l’obiettivo di aumentare i posti negli asili nido nei comuni di San Paolo, è stata trasmessa ad Alesp (Assembleia Assemblea Legislativa dello Stato di San Paolo), martedì scorso (17) dal capo dell'esecutivo Bandeirante, attraverso una proposta di emendamento Costituzionale (PEC).
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È interessante notare che il PLC trasmesso al Legislativo non fornisce dati o informazioni riguardanti il suo impatto finanziario o chiarisce quali passi o azioni educative verrebbero ridotti nelle risorse di bilancio, se approvati dai deputati stati.
Interrogato, l'Esecutivo ha sottolineato che “non propone una riduzione degli investimenti”, ma un “disaccoppiamento fino al 5%”, aggiungendo che “il proposta apre la possibilità di una ricollocazione parziale o totale del bilancio flessibile del 5% destinato al settore sanitario, che costituisce anch’esso una priorità per il popolazione".
Senza far sapere quanto, tutto sommato, perderà con il provvedimento l’istruzione dello Stato più ricco del Paese, il governo Bandeirante si è limitato a prevede, per il prossimo anno, un ricavo netto di 193,23 miliardi di R$, come previsto nel PLOA (Budget Bill) inviato ad Alesp.
Di conseguenza, è chiaro che, dei 57,96 miliardi di R$ stanziati per l’istruzione, solo 48,3 miliardi di R$ saranno investiti. Nel calcolare gli investimenti nell’istruzione vengono prese in considerazione le risorse per il mantenimento delle scuole statale, nonché trasferimenti ai municipi, nell’ottica di ampliare l’offerta di posti nella scuola infantile.
Costituzione “contraddetta” – Quando è stato rilasciato, all’inizio di questo mese, dal governo Tarcísio, l’OLP del prossimo anno prevedeva già uno stanziamento contributo di bilancio inferiore al 30% delle entrate locali per l'istruzione, il che va contro quanto stabilito dalla Costituzione paulista. Secondo il progetto inviato all'assemblea, la previsione era di un importo di 54,65 miliardi di R$ ovvero il 28,28% delle entrate statali – 3,32 miliardi di R$ al di sotto di quanto stabilito dalla legislazione.
Secondo la Costituzione di San Paolo del 1989, è prerogativa dello Stato spendere il 30% delle entrate fiscali per l'istruzione e un altro 12% per la sanità. Questa percentuale per l'istruzione è superiore a quella prevista dalla Costituzione federale, che fissava la spesa minima per il settore al 25%.