O ChatGPT potrebbe piacere anche a noi, semplici utenti di Internet. Ma sono molte le aziende infastidite da questa nuova tecnologia, al punto da bloccare GPTBot, un robot di OpenAI, creatore di ChatGPT, che raccoglie contenuti web da tutto il web.
Secondo un sondaggio di Originality.ai, oltre 15 dei 100 siti Web più visitati su Internet hanno bloccato il robot. Alcuni dei siti nell'elenco sono potenti e hanno migliaia di visite al giorno.
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Alcuni di loro sono:
In termini generali, è un modo per proteggere il diritto d'autore dei contenuti di questi siti.
Secondo un portavoce di Reuters, "La proprietà intellettuale è la linfa vitale della nostra attività e dobbiamo proteggere il copyright dei nostri contenuti". Il commento alla notizia è stato fatto dal quotidiano The Guardian.
C'è anche un'altra spiegazione: impedire a GPTBot di utilizzare il contenuto di questi domini per formarne e svilupparne altri Intelligenze artificiali.
GPTBot è quello che viene chiamato un “crawler”. In altre parole, un robot che “striscia” per la rete raccogliendo informazioni e dati. Questa non è una nuova tecnologia. Anche Google, Bing e altri motori di ricerca lo hanno utilizzato per indicizzare le pagine e visualizzare rapidamente i risultati.
Tuttavia, OpenAI vuole utilizzare i crawler per addestrare il suo software. Con queste informazioni, potrebbero aggiornare il file ChatGPT e renderti ancora più acuto e competente.
GPTBot è stato annunciato nell'agosto 2023. Consapevole delle possibili ripercussioni negative, OpenAI ha anche presentato tutte le attrezzature necessarie affinché i siti web possano impedire ai loro crawler di raccogliere i loro contenuti.
Anche altri crawler sono stati bloccati dai siti menzionati all'inizio dell'articolo. Tra questi c'è CCBot, utilizzato per il Common Crawl. Lo scopo di questo strumento è creare archivi pubblici e senza scopo di lucro.
Di conseguenza, si ipotizza che nella lotta delle aziende contro l’intelligenza artificiale non siano in gioco solo i diritti d’autore. Una teoria è che le aziende vogliono che gli utenti accedano ai loro contenuti direttamente dalla fonte, generando accesso e entrate per loro, no il 3°.
Laureato in Comunicazione Sociale presso l'Università Federale di Goiás. Appassionato di media digitali, cultura pop, tecnologia, politica e psicoanalisi.