I criteri di base per la distribuzione delle risorse derivanti dalle quote salariali per l’istruzione ai comuni hanno subito un importante cambiamento per il 2024. L'allarme è stato lanciato dalla Confederazione nazionale dei comuni (CNM), spiegando che, invece di ripartire tenendo conto della proporzionalità tra le iscrizioni pubbliche all’istruzione di base e il valore della riscossione degli stipendi per l’istruzione (effettuati all’interno di ciascuno Stato), a partire dal prossimo anno, saranno considerata la proporzione tra le iscrizioni di ciascuna rete educativa e il totale delle iscrizioni dell'istruzione pubblica di base, applicata alla raccolta in oggetto nazionale.
In questo modo, il cambiamento – che deriva dalla sentenza sull’accusa di mancato rispetto dei precetti fondamentali (ADPF) 188 del Tribunale federale (STF), nel 2022, (che entra in vigore dal 1° gennaio 2024) – entra in vigore dal 1° gennaio 2024, data definita con l’obiettivo di “consentire la prevedibilità del bilancio ai dirigenti pubblici”.
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All'origine, l'ADPF 188 ha risposto ad una richiesta dei governatori dei nove stati della regione del Nordest, affinché la distribuzione delle quote salariali per l'istruzione corrispondesse solo alla proporzionalità del numero degli studenti iscritti alla rete dell’istruzione pubblica, che escluderebbe l’origine della fonte di reddito come criterio di ripartizione della risorsa.
Nonostante abbia ricevuto dichiarazioni contrarie dalla Procura Generale (AGU), l' Presso la Procura Generale della Repubblica (PGR) e l'Advocacy Office del Senato Federale, è stata presa in considerazione la rivendicazione del Nord-Est concesso dalla STF.
La conseguenza della decisione unilaterale della Corte Suprema è la perdita di risorse da parte dei comuni degli Stati con maggiore produzione raccolta di questo contributo sociale, come Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paraná, São Paulo, Rio de Janeiro e Distrito Federale. Al contrario, i comuni degli altri 21 stati ne trarrebbero vantaggio.
Per quanto riguarda la misura suprema, la CNM menziona la simulazione della decisione dell'ADPF, presentata dal Fondo nazionale per lo sviluppo dell'istruzione (FNDE), nel commentare che, sebbene i valori siano soggetti a variazioni al rialzo o al ribasso (a seconda del risultato del Censimento scolastico 2023 e dell’effettivo riscossione nell'anno 2024), la questione rilevante è che i manager siano consapevoli dei possibili impatti della variazione dello stipendio scolastico dei loro Contea.