Rimuovere una porzione del cranio per impiantare un chip cerebrale può inizialmente sembrare spaventoso e alquanto macabro.
Sebbene le informazioni possano sembrare spaventose, secondo un nuovo rapporto, molte persone vorrebbero che venissero rimossi i loro crani allo scopo di Elon Musk.
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L’azienda guidata dal miliardario, Neuralink, mira a trattare condizioni come la paralisi e la cecità collegando il cervello ai computer utilizzando microchip.
Per portare avanti questa missione, l'azienda propone di eseguire una procedura chirurgica in cui interverrà un robot inserendo un chip direttamente nel cervello dei pazienti, testando l'efficacia di questa tecnologia sugli esseri umani umani.
Finora gli impianti sono stati testati solo su animali, come scimmie e maiali, ed è necessario effettuare test sugli esseri umani.
Uno dei biografi di Elon Musk, Ashlee Vance, ha indicato che Neuralink ha sperimentato "un'ondata di interesse di migliaia di potenziali pazienti”, che volontariamente si sono presentati come cavie umano.
Sebbene l’azienda non abbia ancora impiantato il suo dispositivo negli esseri umani, lo sta facendo prevede di operare con 11 persone l'anno prossimo e con più di 22.000 entro il 2030, secondo le informazioni da Vance.
Neuralink ha lanciato a settembre una campagna di reclutamento per i primi esperimenti sull’uomo. Questa campagna si rivolge alle persone con paralisi come parte di uno studio di sei anni.
Negli ultimi anni Neuralink è stato oggetto di controversie, sollevando questioni etiche e generando scetticismo tra neuroscienziati e altri esperti.
Nel 2015, Veance ha commentato in un rapporto per Bloomberg che il candidato considerava l'ideale per il primo test L'essere umano Neuralink deve essere un adulto di età inferiore ai 40 anni che abbia tutti e quattro gli arti paralizzato.
Ha descritto la procedura, spiegando che ci sarebbero volute alcune ore prima che un chirurgo eseguisse una craniectomia, seguita da per circa 25 minuti affinché un robot inserisca il chip nella regione del cervello responsabile del controllo delle mani, dei polsi e avambracci.
Lo scopo dell'intervento è dimostrare la capacità sicura del dispositivo di raccogliere dati specifici da quella particolare parte del cervello del paziente.
Il passo è cruciale negli sforzi di Neuralink di trasformare i pensieri di una persona in una sequenza di comandi comprensibili da un computer, ha aggiunto Vance.
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