O Melone São Caetano È rampicante erbaceo della famiglia delle cucurbitacee. La sua origine proviene da regioni come l'Africa e l'Asia, ma è già possibile trovarla in tutte le regioni del Brasile. Il suo nome può subire varianti come “melone”, “cetriolo amaro” e “erba di San Caetano”. Il suo uso in relazione al diabete è ben noto, con anche ricerche scientifiche effettuate sull'argomento.
Per saperne di più se il melone di São Caetano può aiutare ad affrontare diabete, dai un'occhiata all'articolo completo!
Vedi altro
iOS 16.6: Apple rilascia l'aggiornamento per correggere 16 gravi difetti di...
Android o iOS? Scopri quale sistema è preferito dai miliardari
Per saperne di più: Guarda i 4 migliori frutti per chi ha il diabete.
Sono state condotte ricerche per comprendere la correlazione tra questi soggetti. Secondo tali studi, questo melone contribuisce davvero alla riduzione dei tassi di diabete, in quanto ha nella sua composizione principi attivi noti come “insulina verdura”: charantine o polypeptide-p.
Entrambi hanno una struttura molecolare molto simile a quella dell'insulina. Per questo motivo, riescono a "ingannare" i recettori dell'insulina delle cellule, inducendoli a consumare effettivamente lo zucchero.
Inoltre, il Melon de São Caetano impedisce anche al fegato di rilasciare nel sangue lo zucchero immagazzinato, chiamato glicogeno; contribuendo ad aumentare la sensibilità all'insulina nei recettori cellulari; stimolare il pancreas a produrre più insulina; diminuendo l'assorbimento dello zucchero nell'intestino, tra gli altri benefici.
Questo è un melone il cui consumo può essere considerato versatile. Cucinare e mangiare la frutta ogni giorno è una delle opzioni di consumo. Oltre a questo, è possibile bere anche il tè dalla foglia, mantenendo la proporzione di 10g per ogni litro di acqua calda.
Può essere trovato in forma di bottiglia, chiamata "tintura". O anche, sotto forma di capsule, per non sentire l'amarezza. In questo formato è necessario mantenere l'assunzione giornaliera da 20 a 40 mg/kg, suddivisa in 3 volte al giorno. Ricordando che è sempre bene evitare di ingerire i semi, in quanto più tossici.
Inoltre, è necessario fare una pausa di 2 settimane, ogni 3 mesi, in modo da evitare effetti collaterali. I bambini fino a 10 anni, così come le donne incinte, le madri che allattano e le coppie che cercano di avere figli, è importante evitare il consumo.